Operazione Antipirateria, pezzotto: sgominata rete di IPTV, i rischi per chi vede il calcio
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Direttore: Alessandro Plateroti

Operazione Antipirateria, pezzotto: sgominata rete di IPTV, i rischi per chi vede il calcio

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L’intervento della Dda e della Polizia Postale blocca 21 indagati e ferma la diffusione illecita di contenuti sull’IPTV.

La Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Catania, in collaborazione con la Polizia Postale, ha condotto una vasta operazione contro la pirateria televisiva. Ventuno persone sono state indagate in seguito al blocco del flusso illegale delle IPTV e dei siti di live streaming, che trasmettevano contenuti di piattaforme televisive famose. Questa rete criminale utilizzava metodi sofisticati, come messaggi crittografati, per evitare di essere scoperti dalle autorità.

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L’azione della Polizia Postale in tutta Italia

Le forze dell’ordine, tramite i Centri operativi per la sicurezza cibernetica della Polizia Postale, hanno effettuato numerose perquisizioni e sequestri su tutto il territorio nazionale. L’organizzazione, che agiva su scala transnazionale, generava profitti milionari ogni mese grazie alla distribuzione illegale di palinsesti televisivi. L’operazione ha interrotto efficacemente questo flusso illecito.

Danneggiamento ai principali player del settore

Le indagini hanno rivelato che l‘associazione criminale danneggiava gravemente i principali fornitori di contenuti televisivi, tra cui Sky, Dazn, Mediaset, Amazon Prime e Netflix. L’utilizzo di IPTV illegali permetteva a questa rete di guadagnare milioni di euro al mese.

Gli indagati, per sottrarsi alle indagini, facevano uso di messaggistica crittografata, identità fittizie e documenti falsi. Questi strumenti venivano impiegati anche per intestarsi utenze telefoniche, carte di credito e abbonamenti televisivi, nonché per il noleggio di server.

Un aspetto peculiare di questa operazione è stata la scoperta di canali, gruppi, account, forum, blog e profili su varie piattaforme social. Questi erano utilizzati per pubblicizzare e vendere abbonamenti mensili per la visione illegale dei contenuti, compresi numerosi siti illegali di live streaming.

I 21 indagati, distribuiti in diverse regioni italiane, tra cui Catania, Messina, Siracusa, Cosenza, Alessandria, Napoli, Salerno, Reggio Emilia, Pisa, Lucca, Livorno e Bari, sono accusati di vari reati. Questi includono associazione per delinquere a carattere transnazionale, danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici, accesso abusivo a un sistema informatico e frode informatica.

L’operazione, supportata dai Centri operativi per la sicurezza cibernetica di diverse città, ha messo fine all’attività illecita. Questo intervento segna un passo importante nella lotta contro la pirateria televisiva, proteggendo i diritti delle emittenti e dei produttori di contenuti originali.

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ultimo aggiornamento: 19 Dicembre 2023 13:07

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